Russia - Il Patriarca riceve il cardinale Koch
Mosca, 16 marzo 2011 - Sua Santità il Patriarca di Mosca e tutta la Russia Kyrill ha ricevuto nella sua residenza al centro di Mosca il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani.
Da parte della Chiesa Ortodossa Russa, all’incontro hanno partecipato: il sacerdote Dimitrij Sizonenko, responsabile ad interim del Segretariato per i rapporti intercristiani del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato, il sacerdote Aleksandr Vasjutin e il diacono Aleksij Dikarev, collaboratori dello stesso Segretariato.
Da parte cattolica erano presenti il sacerdote Visvaldas Kulbokas, responsabile ad interim della Nunziatura apostolica della Santa Sede presso la Federazione Russa, e il sacerdote Milan Zust, assistente per la sezione orientale del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani.
Lungo il colloquio sono stati affrontati temi concernenti le più importanti sfere di collaborazione tra le due Chiese.
Prima di tutto si è trattato delle questioni affrontate nel quadro della Commissione internazionale mista ortodosso-cattolica di dialogo teologico; dalla sua costituzione nel 1979 essa rappresenta la principale piattaforma di dialogo tra ortodossi e cattolici, anche per il fatto che vi partecipano rappresentanti di tutte le Chiese ortodosse. La Commissione ha fin qui prodotto una serie di documenti che riguardano la dottrina dei sacramenti e la natura sacramentale della Chiesa.
Come è stato rilevato, nonostante le divergenze nell’ambito teologico, la Chiesa Ortodossa e quella Cattolica possono fin d’ora collaborare nei campi in cui le loro posizioni coincidono, come la difesa dei valori morali tradizionali in Europa, la proposta di principi cristiani nella sfera sociale e economica, nella bioetica e nell’etica della scienza. Su questa base è possibile sviluppare la collaborazione sulla piattaforma delle organizzazioni internazionali, come l’Onu, l’Osce, varie strutture della Comunità europea.
Si è parlato anche del problema della cristianofobia, che riguarda non soltanto le regioni in cui i cristiani sono apertamente perseguitati, ma in senso più largo anche gli stessi paesi europei con una tradizione cristiana plurisecolare. Il Parlamento europeo e il Comitato dei ministri degli esteri dell’Unione Europea, in gennaio e febbraio 2011, hanno riconosciuto l’esistenza di questo problema; ecclesiastici ortodossi e cattolici in diverse occasioni sono intervenuti pubblicamente, presentando la posizione comune delle due Chiese a questo riguardo.
A proposito della propaganda di posizioni di estremo liberalismo, che contraddicono la morale cristiana, il presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani ha espresso la propria soddisfazione per il fatto che le posizioni del Papa Benedetto XVI e del Patriarca Kirill coincidono pienamente, sottolineando che questa prossimità di principi non può che facilitare l’ulteriore sviluppo della collaborazione interecclesiale.
Il capo della Chiesa Ortodossa Russa ha dichiarato la propria stima nei confronti di Papa Benedetto XVI per il suo impegno in favore della difesa dei valori cristiani nonostante gli attacchi a lui rivolti da parte di ambienti laicisti.
Da parte della Chiesa Ortodossa Russa, all’incontro hanno partecipato: il sacerdote Dimitrij Sizonenko, responsabile ad interim del Segretariato per i rapporti intercristiani del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato, il sacerdote Aleksandr Vasjutin e il diacono Aleksij Dikarev, collaboratori dello stesso Segretariato.
Da parte cattolica erano presenti il sacerdote Visvaldas Kulbokas, responsabile ad interim della Nunziatura apostolica della Santa Sede presso la Federazione Russa, e il sacerdote Milan Zust, assistente per la sezione orientale del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani.
Lungo il colloquio sono stati affrontati temi concernenti le più importanti sfere di collaborazione tra le due Chiese.
Prima di tutto si è trattato delle questioni affrontate nel quadro della Commissione internazionale mista ortodosso-cattolica di dialogo teologico; dalla sua costituzione nel 1979 essa rappresenta la principale piattaforma di dialogo tra ortodossi e cattolici, anche per il fatto che vi partecipano rappresentanti di tutte le Chiese ortodosse. La Commissione ha fin qui prodotto una serie di documenti che riguardano la dottrina dei sacramenti e la natura sacramentale della Chiesa.
Come è stato rilevato, nonostante le divergenze nell’ambito teologico, la Chiesa Ortodossa e quella Cattolica possono fin d’ora collaborare nei campi in cui le loro posizioni coincidono, come la difesa dei valori morali tradizionali in Europa, la proposta di principi cristiani nella sfera sociale e economica, nella bioetica e nell’etica della scienza. Su questa base è possibile sviluppare la collaborazione sulla piattaforma delle organizzazioni internazionali, come l’Onu, l’Osce, varie strutture della Comunità europea.
Si è parlato anche del problema della cristianofobia, che riguarda non soltanto le regioni in cui i cristiani sono apertamente perseguitati, ma in senso più largo anche gli stessi paesi europei con una tradizione cristiana plurisecolare. Il Parlamento europeo e il Comitato dei ministri degli esteri dell’Unione Europea, in gennaio e febbraio 2011, hanno riconosciuto l’esistenza di questo problema; ecclesiastici ortodossi e cattolici in diverse occasioni sono intervenuti pubblicamente, presentando la posizione comune delle due Chiese a questo riguardo.
A proposito della propaganda di posizioni di estremo liberalismo, che contraddicono la morale cristiana, il presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani ha espresso la propria soddisfazione per il fatto che le posizioni del Papa Benedetto XVI e del Patriarca Kirill coincidono pienamente, sottolineando che questa prossimità di principi non può che facilitare l’ulteriore sviluppo della collaborazione interecclesiale.
Il capo della Chiesa Ortodossa Russa ha dichiarato la propria stima nei confronti di Papa Benedetto XVI per il suo impegno in favore della difesa dei valori cristiani nonostante gli attacchi a lui rivolti da parte di ambienti laicisti.
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