Emigrati albanesi e crisi economica, realtà correlate
da Darina Zeqiri
Tempo fa ho partecipato alla selezione di “Leader”, un politically show in Albania, portando alla presentazione con gli analisti e giornalisti di fama albanesi 2 righe in cui spiegavo le ragioni della mia partecipazione.
Incinta al 6 mese, residente in Italia da oltre 8 anni e con un ottimo lavoro, mi presi la briga di candidarmi per quel reality perché l’idea di poter rappresentare una parte degli albanesi all’estero mi aveva afferrato completamente.
Insomma, da anni, noi emigrati albanesi, al momento dei dati che il governo elabora trimestralmente e annualmente, veniamo collocati in voci diverse. E cosi ci troviamo ad essere enumerati come turisti nei periodi di esodo estivo, natalizio e di Pasqua ma siamo anche forza lavoro al momento del calcolo del Pil. Strano no?!
Allorché mi chiesi come tanti altri hanno fatto certamente: ma perché non abbiamo diritto di voto? Perché il governo, quello prima e quello dopo nei fatti non hanno mai veramente fatto qualcosa per non negarci questo diritto garantito anche dalla Costituzione? Domande che furono prese in considerazione per arrivare alla selezione finale ma poi per motivi ancora non chiari il programma è stato soppresso a due giorni dal suo inizio.
Il diritto di voto rimane uno dei nodi da sciogliere, ma oggi la crisi economica in corso riduce il benessere economico, sociale e culturale degli emigrati albanesi con conseguenze negative anche sull’economia albanese.
Questi giorni, il governo italiano ha varato una manovra da 24 miliardi di euro per uscire al meglio possibile dalla crisi economica mondiale. In un paese come l’Italia dove la produzione interna può permettere al mercato di soffrire molto meno dai sali-scendi delle borse, l’azione del governo porterà inevitabilmente a sacrifici enormi per tutti i cittadini, come annunciato dal Ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Parliamo di uno dei paesi più importanti dell’UE, perciò è lecito domandarsi e l’Albania?
Di che misura sarà il travolgimento economico che immancabilmente accadrà? In un paese dove il tasso della disoccupazione aumenta sempre di più, l’indipendenza produttiva è assente sia nel settore agricolo che industriale e la crisi politica causata da “malintesi” tra maggioranza e opposizione ha aumentato il malessere della cittadinanza, questo enorme buco di debiti e questa enorme manovra di sacrifici intrapresa dai paesi dell’UE dove la porterà?
È un dato generalmente condiviso il ruolo fondamentale che hanno i risparmi degli emigrati albanesi nell’economia albanese. Attualmente, gli emigrati che lavorano, lo fanno e lo faranno sempre meno. In altre parole, ci saranno meno risparmi e meno trasferimenti di denaro verso l’Albania, perciò il Pil albanese ne risentirà ovviamente. I turisti albanesi non saranno più turisti che riempiono i locali consumando senza badare a spese, ma sempre più albanesi che tornano a casa per le ferie per vedere i propri cari e spendere meno.
Certo la mia descrizione è catastrofica, io d'altronde non sono un’economista ma a giudicare dalle facce dei potenti del mondo, nulla promette bene. Il nostro voto da emigrati forse non avrebbe cambiato questa amara realtà, ma di fatto, nostro malgrado, sarà anche ciò che riusciremo a investire in Albania e a dare ai nostri cari che inciderà fortemente.
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