sabato 8 maggio 2010

La domenica del cieco nato -la riflessione del Padre Giovanni Festa

……..Due eventi nell’unità delle due letture di questa Divina Liturgia della domenica del cieco nato ..Le due conversioni…Due pieni riconoscimenti della Signoria del Cristo come Teantropo e come nostro personale e sinodale salvatore all’interno di due eventi traumatici…
L’evento unitario( quelli che parlano eleganti ed elegante ..direbbero un’esperienza olistica… e direbbero bene…la sequela a Cristo come kath’olon…) della guarigione nel e del corpo e del e nel cuore del cieco nato che riconosce(al pari della Samaritana) in Cristo Gesù il Figlio dlel’uomo,l’Atteso, il Messia,il Teantropo(Rispose loro quell'uomo: «Proprio questo è strano, che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. 31 Ora, noi sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma se uno è timorato di Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. 32 Da che mondo è mondo, non s'è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. 33 Se costui non fosse da Dio, non avrebbe potuto far nulla».)…Ecco il dono e il mistero della visitazione..dell’essere visitati interamente dal Signore Dio tre volte santo…ecco…apre gli occhi…la luce…l’evento della Luce…in un continuum totale andando e riandando(appunto olisticamente) dalla Luce del Genesi alla Luce del Tabor alla Luce del Risorto al fuoco di Pentecoste e dalla Pentecoste al Genesi …la professione di fede…un tutt’uno..senza un prima e un dopo…il già e il non ancora..La Parousia verrà ,,la Parousia c’è…la visitazione e l’intercessione…la Chiesa come ospedale e come farmacia..i misteri come antibiotici…e sempre poi Lui nel mistero di Dio tre volte santo ..Egli il Terapeuta delle anime nostre e dei nostri corpi
Signore, colui che tu ami è ammalato! " (Gv 11, 3), è il grido supplice che da tutta la Chiesa continuamente sale al Dio filántropo, a favore delle sue membra sofferenti. Ed egli risponde a questa implorazione con la confortante risposta: "Io verrò e lo curerò " (Mt 8, 7).

E di fronte a questa sua ancora una volta olistica ministerialità il Signore,il Risorto fa come dire piena archiviazione di qualsivoglia banale e strumentale legalistica ermeneutica…Ci sono smepre coloro i quali vogliono insegnare a Dio come Dio debba comportarsi se vuole essere veramente Dio.. Di solito e spesso costoro indossano pure paramenti e talari… con l’ovvia consgeuenza che quanti tra noi profondamente hanno vissuto la ministerialità della visitazione e ne hanno confessato la signoria ..alla fine perfino possono pure essere cacciati- proprio per avere confessato Cristo- dalla stesse proprie appartenenze..Lezione forte questa per noi stessi..per il nostro essere sinodia…per il nostro essere stare Chiesa .per la Chiesa stessa …Il Signore è certamente il Signore della Chiesa e nella Chiesa…ma resta eccedente rispetto ad essa…C’è sempre da mettere in conto per noi come persone e come sinodia ecclesiale il rischio e la tentazione di essere e di restare ad abitare a Laodicea…
Ed ancora per certi aspetti più immediata.. direi ancora biblicamente e patristicamente “più scandalosa e più paradossale"la conversione narrata in Atti ..l’immediatezza del carceriere…proprio la sua metanoia.. il suo rivolgimento… la professione di fede sua e della sua casa…l’ecclesia domestica del battesimo ..dell’incorporazione nell’evento tutto quanto del Cristo …il Risorto dai morti il Teantropo il Terapeuta…dei nostri corpi e del nostro cuore…un cuore di carne Signore …un cuore triadico ..e non più un cuore di pietra…

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