mercoledì 26 maggio 2010

Sempre piacevoli e costruttive le riflessioni del confratello p. Giovanni da Palermo.

In silenzio totale davanti alla celebrazione del Vespro

Una breve riflessione del Parroco sul significato della celebrazione del Vespro
E’ una riflessione breve scritta nell’immediato e a braccio e spero breve per riflettere insieme sulla ricchezza orante,spirituale,di edificazione personale e congregazionale della celebrazione del Vespro
Come primo momento di riflessione e di meditazione propongo alla nostra attenzione quanto la celebrazione del Vespro sia l’invocazione continua e costante alla Santa Luce di Dio tre volte santo che viene a squarciar le tenebre .Egli è la luce che è viene ,che viene e che verrà
La sera e la notte.scenari tremendi ed oltremodo significativi per dipingere
descrivere e narrare l'esperienza quotidiana di noi cristiani dentro la concretezza della vita
La sera e la notte come rischio e pericolo,il rischio e l pericolo dell'assenza di Dio,della
solitudine,dell'alzare le mani in segno di resa definitiva al principe e ai principi
di questo mondo e la possibilità piena e totale di incontrare Dio nel mistero triadico
trinitario,nell'evento Cristo il teantropo proprio passando attraverso la sera,la notte e le tenebre
Le tenebre di cui parla Giovanni,le tenebre del tradimento al Getsemani, e al Golgota
per la crocifissione sono già state vinte in anticipazione al fiume Giordano
e sul Tabor(la luce increata) e totalmente nella resurrezione e a Pentecoste
E' il Vespro la narrazione della storia di salvezza ,di una convocazione ecclesiale
davanti al Signore per dirgli Non permettere che noi dimentichiamo le tue meraviglie
Nessuna angoscia e nessuna disperazione cosmica ,nessuna perdizione è più consentita .Essa
Non è più neppure pensabile .noi sappiamo e cantiamo con gioia sin dal salmo 103(che è inno
Della creazione e inno alla creazione che Dio nel mistero e nell’evento della Santa Triade
è buono misericordioso e filantropo e non vuole la distruzione del peccatore ma che
si converta e viva e noi allora sin da subito dobbiamo di Lui dire bene e quindi in gioia
noi bene-diciamo il Signore tre volte santo
Ed improvvisamente in e per questa attesa ed invocazione cantata,sperata,chiamata durante tutto il lucernario irrompe il canto del Fòs Ilaròn ,il canto dei Martiri
L'Ingresso di Cristo Luce che irrompe sulla storia e ad essa da altro senso
il senso della Luce Il gridatelo sin da sopra i tetti E' inno alla Santa Triade
Luce gioiosa di gloria santa
del Padre celeste immortale santo, beato, Gesu' Cristo.
Giunti al tramonto del sole, nel veder la luce della sera,
cantiamo il Padre, il Figlio e il Santo Spirito di Dio.
Sei degno d'esser cantato in ogni momento con voci sante,
Figlio di Dio, tu che dai la vita.
Per questo il mondo ti glorifica.
Il cristianesimo come fede nel Dio della relazione,dell'incontro,del dia-logos
l'incontro è dentro il mistero di Dio Gesù Cristo luce totale della Gloria del Padre che
l'ha generato e l'ha mandato
Proprio ora al calar della sera la Chiesa rende ode al mistero trinitario
Questo è il momento opportuno ,il nostro Kiaròs,il nostro oggi,il nostro momento favorevole e proprizio per glorificare il Figlio di Dio,luce di vita
E nel concludere questa riflessione mi pre significativo affidare alla nostra attenzione la preghiera segreta che il Presbitero recita durante il canto del Lucernario,preghiera di preparazione all’Ingresso e al canto del fòs ilaròn e che il celebrante presenta al Signore traidico a nome e per conto di tutto il santo popolo,per le sue gioie e per i suoi dolori ,per le sue fatiche e per le sue preoccupazioni affinchè nella certezza della Parousia del Risorto tutto nel Santo Spirito venga affidato al Figlio affinchè Egli lo consegni al Padre nell’evento traidico della santificazione cosmica di ogni respiro che loda il Signore
Preghiera segreta dell’ingresso prima del canto del fòs ilaròn
Di sera, di mattino e al meriggio noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti rendiamo grazie e ti preghiamo, Sovrano dell'universo, Signore amico degli uomini. Dirigi la nostra supplica, come l'incenso, al tuo cospetto, e non far piegare i nostri cuori alle parole e alle immaginazioni del male, ma liberaci da tutti gli insidiatori delle nostre anime, poiché verso te, Signore, Signore, sono i nostri occhi, ed è in te che abbiamo sperato: non confonderci, Dio nostro. Poiché è a te che spetta ogni gloria, onore e adorazione: al Padre, e al Figlio, e al santo Spirito, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. Amìn.

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