L’Arcivescovo ortodosso di Cipro in difesa di Benedetto XVI
In risposta alle voci critiche nella sua Chiesa
di Michaela Koller
NICOSIA (Cipro), lunedì, 31 maggio 2010 (ZENIT.org).- In questi ultimi giorni che precedono la prossima visita apostolica di Benedetto XVI, ’Arcivescovo ortodosso Chrysostomos II di Nuova Giustiniana e di tutta Cipro ha cercato di evitare lo scoppio di uno scandalo: infatti alcuni esponenti ortodossi della Chiesa di Cipro, guidati dal Metropolita Athanasios di Limassol, hanno accusato il successore di Pietro di essere un “eretico”. Questo gruppo rifiuta il dialogo con la Chiesa cattolica, sostenendo che il papato insegna una falsa dottrina.
Athanasios ha consigliato al Pontefice di non intraprendere questo viaggio, da lui giudicato nient'altro che una provocazione contro i cristiani ortodossi che lo considerano al di fuori della Chiesa e perciò non lo riconoscono neppure come Vescovo. Secondo alcuni servizi apparsi sui media ciprioti questi critici del dialogo stanno pianificando il boicottaggio della visita del Papa.
“Sarebbe meglio che non venisse, poiché credo che non porterà niente di buono - ha detto il Metropolita Athanasios il 23 maggio scorso sul giornale cipriota "Phileleftheros" -. Finora non ho visto alcun intervento positivo da parte del Vaticano riguardo i nostri problemi nazionali. Ha già suscitato una forte preoccupazione di cui non abbiamo bisogno proprio adesso”.
L’Arcivescovo Chrysostomos ha reagito duramente agli attacchi, affermando che coloro che si oppongono alla visita dovrebbero partecipare all’accoglienza del Papa oppure starsene tranquilli a casa propria. Il Metropolita di Limassol Athanasios, già abate del Monastero di Panagia tou Machaira, per poco non veniva eletto nel 2006 a Capo della Chiesa ortodossa cipriota quando venne scelto al suo posto Chrysostomos, il quale al contrario condivide la linea del Patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I più orientata alla riforma e al dialogo.
Nel febbraio di quest'anno, durante il periodo di Quaresima, il Patriarca Bartolomeo I ha pubblicato una dichiarazione in cui rifiutava nettamente la nota critica ecumenica, firmata da numerosi Vescovi. “Amati fratelli – aveva detto - l’ortodossia non ha bisogno di fanatismo o di bigotteria per proteggersi. Chi crede che l’ortodossia rappresenti la verità, non teme il dialogo, poiché la verità non è mai stata minacciata dal dialogo”.
L’opposizione agli ecumenici da parte di ambienti ortodossi non è una novità e non solo all'interno della Grecia. Nell’aprile dello scorso anno, alcuni ortodossi autoproclamatisi custodi della fede hanno pubblicato un documento dal titolo: “Una professione di fede – contro l’ecumenismo”.
La preoccupazione dei firmatari non si limitava però al dialogo con Papa Benedetto XVI: “Questo profondo sincretismo cristiano – affermavano – si è ora allargato al sincretismo interreligioso, che mette sullo stesso piano tutte le religioni che hanno una conoscenza e una venerazione per Dio e uno stile di vita simile a Cristo, e tutto ciò che rivela la grandezza di Cristo”.
“In questo modo – si legge ancora nel docomune – stabilendo un rapporto con le diverse eresie non si attacca solo il dogma della Chiesa che è una, santa, universale e apostolica, ma anche il dogma fondamentale e unico della rivelazione e della redenzione dell’umanità attraverso Gesù Cristo, poiché si stabilisce un rapporto con le altre religioni del mondo. E’ l’inganno peggiore, la più grande eresia di tutti i tempi”.
Papa Benedetto XVI visiterà la Repubblica di Cipro dal 4 al 6 giugno, su invito dell’Arcivescovo Chrysostomos e del presidente comunista Dimitris Christofias. Il Pontefice visiterà a Pafos la colonna sulla quale, secondo la tradizione, venne flagellato San Paolo. Un altro momento culminante sarà la consegna dell’“Instrumentum Laboris” per il Sinodo speciale sul Medio Oriente che si terrà a Roma a ottobre.
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